Sarà anche vero che la prima digestione avviene in bocca (prima digestio fit in ore), ma con la Brambilla l’assimilazione proprio non mi riesce; al massimo la si può deglutire con immensa fatica, ma inutilmente perché sempre riappare.
Come ricompaiono le sue “favolette” tipo, come e quando, ai primi d’ottobre del 2008, l’allora sottosegretario con delega al turismo, ci elargì alla presentazione a Palazzo Chigi, del rapporto dell'Osservatorio Nazionale del Turismo sull'estate 2008.
E che così disse: “La stagione turistica è andata male: un numero minore di italiani è andato in vacanza, i turisti stranieri sono diminuiti, il fatturato complessivo del settore si è contratto. Se non c'è stato quel tracollo della domanda che alcuni avevano predetto è anche chiaro che «siamo di fronte a un bilancio che non può che preoccupare anche perché evidenzia con maggior forza quegli elementi di criticità che da tempo sono presenti nel nostro sistema di offerta turistica». Un settore in sofferenza, dove pesano, ha sottolineato la Brambilla, insufficienza e assenza di programmazione, leggi e paletti fiscali che ostacolano l'impresa, lo scarso livello di professionalità degli addetti e la bassa competitività del rapporto qualità prezzo. Nel mirino anche la tassazione delle imprese, superiore rispetto ad altri Paesi Ue. «O davvero ci rendiamo conto che bisogna invertire la tendenza - ha concluso la Brambilla - o rischiamo in pochi anni di avere una lenta perdita delle quote di mercato dell'Italia nei confronti degli altri Paesi e una caduta, conseguente, dell'occupazione del settore». Indispensabile, dunque, puntare su «una vera politica nazionale del turismo»”.
Si, vabbeh che si veniva da due anni circa di “dominio” politico opposto, e quindi il dire male della gestione precedente risultava simpatico e bello, ma …
… ma ricapitolando, dalla dichiarazione della Sciura, si evince per prima cosa che i turisti dall’estero erano in calo.
E allora perché all’Eugenio Magnani, che in quel tempo era il G. M. dell’Enit, ossia l’ente che “avrebbe dovuto” portare gli stranieri in Italia, poco dopo gli fu aumentato lo stipendio del 70%, portando il totale annuo a 190.000 eurini?
E perché in seguito, visto ch’era così bravo (?), è stato tolto da quell’incarico e spedito, come responsabile, in una struttura di missione per il rilancio dell'immagine dell'Italia?
Misteri del caso o del piccolo caso (casino)?
Nell’allora disamina della Brambilla si notava/nota la verve impiegata per denigrare l’insufficienza e l’assenza della programmazione, nonché leggi e paletti fiscali che ostacolano l'impresa, lo scarso livello di professionalità degli addetti e la bassa competitività del rapporto qualità prezzo.
E’ cambiato qualcosa o forse m’è scappato il più; anche perché non ricordo niente (Bonus Vacanza, campi da Golf, Casinò e gli amati quadrupedi a parte) che possa affermare che alcunché si è trasformato.
Per quanto riguarda la tassazione; beh, di quella è meglio non dire nulla; anzi, tra tasse di soggiorno e quelle di scopo...!
Mentre per finire la signora lamenta che la conseguenza di tutto ciò sarà una perdita dell’occupazione del settore.
Ma va?
Ma come fanno a tenercela ancora?