mercoledì 28 dicembre 2011

Che c’azzecca la fetta di pane che cade sul tappeto sempre dalla parte imburrata con la “scoperta” de La Lega che il turismo s’è fermato ?


C’azzecca, eccome se c’azzecca; entrambi sono dei paradossi.

Ma partiamo dalla fetta imburrata.
La probabilità che una fetta di pane imburrata cada dalla parte del burro su un tappeto nuovo è direttamente proporzionale al valore di quel tappeto, e per evitare la burrascosa situazione ci sono 4 metodi:

1 Mai imburrare il pane
2 Non comprare tappeti
3 Per sicurezza abbinare metodo 1 e 2
4 Se non potete fare a meno del pane imburrato e del tappeto, ricorrere a quello che si chiama "Paradosso del gatto imburrato".

Infatti s’è vero che una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato e che un gatto cade sempre in piedi … lasciando cadere un gatto con una fetta di pane incollata sulla schiena, nessuno dei due cadrà mai dalla parte sbagliata.

Questa geniale intuizione ha salvato molti matrimoni (infatti è tipico del marito far cadere la fetta imburrata sul tappeto comprato dalla moglie), ma sta avendo implicazioni scientifiche, perché attaccare con la colla la fetta di pane sulla schiena del gatto, può essere difficile.
Il gatto è di natura schiva e sospettosa e la sua cattura e immobilizzazione è sempre ardua (a seguito di numerosi test è emerso che in casi particolarmente gravi è consigliato l'uso di una ciabatta ben assestata sul cranio del ritroso felino).
E qui entra in gioco l'ignoranza degli animalisti che invece di chiedersi il perché i gatti non vogliano la fetta imburrata sulla schiena, chiedono a gran voce l'abolizione delle ciabatte (i più estremisti anche delle infradito).

Se nel qual caso non disponete di un gatto o siete proprietari di quell’unico al mondo che non sa cos’è l’antigravità, ebbene controllate la scadenza del burro che potrebbe essere la causa dell’imbrattamento del tappeto.
Nel qual caso il burro non fosse scaduto, c’è la possibilità di cambiare il gatto entro dieci giorni dall’acquisto o dal suo ritrovamento.

E arriviamo al secondo paradosso, e vale a dire alla marmellata da spalmare sulla fetta imburrata … gatto permettendo.

Sulla prima pagina di La Padania di oggi c’è scritto (finalmente se ne sono accorti) che il “Turismo si ferma”, e fin qua niente di male, anche s’è da mò che si sa.
Poi, a pagina 6 e 7 (due paginasse complete), una sequenza infinita di “presunte” catastrofi, per quanto riguarda questo comparto e non solo, per ogni dove sul suolo italiano alla moda di chissà quale eclatante scoperta.
Infatti però e molto probabilmente, agli autori del giornale macchiato di verde, è sfuggito che negli anni precedenti l’è andata sempre così.
Solo che in quel dicastero (nei tre anni trascorsi e del tacito assenso sulle pagine de La Padania sull’effettive catastrofi del turismo) c’era la Brambilla, mentre adesso non c’è più (Amen e rendiamo grazie a Dio).
E l’appartenenza allo stesso Governo non ha “forse” permesso, ai “pennellanti” del fondo su La Padania, l’elencazione di eventuali marmellatamenti o imbrattamenti nel turismo nazionale.
C’è chi dice che il perché sia dovuto al fatto che non disponevano di gatti con la conoscenza dell’antigravità.
E c’è anche da dire che la Michela non ha mai perso l’occasione per raccontare che il tutto l’andava bene, e che le presenze turistiche (naturalmente smentite al oltranza su queste pagine) erano sempre in aumento.

Ne deriva che gli “scribanti” de La Padania non si sono mai accorti di nulla; mentre adesso che la Lega l’è all’opposizione, ecco che cade l’asino a faccia all’ingiù.
Pardon, cade la fetta imburrata a cui hanno aggiunto la marmellata che a causa della loro disconoscenza del “Paradosso del gatto imburrato” ha sporcato irrimediabilmente il pregiato tappeto.

Divorzio in vista o presa dei fondelli per chi legge La Padania (?) ... hei, però anche gli altri quotidiani (di entrambe le fazioni) non scherzano quando s'ha da "scoprire" l'acqua calda.

2 commenti:

  1. Il presidente di Astoi Confindustria Viaggi, Roberto Corbella, ha diffuso una nota con un appello rivolto al governo in cui si legge: «La situazione economica generale è definita dagli esperti stagnante o recessiva (...). In questo contesto tutte le aziende sono in una situazione di grave difficoltà e quelle turistiche non solo non fanno eccezione, ma anzi sono le prime e le più colpite da questo stato di incertezza. (...). In questi ultimi mesi si sente parlare ripetutamente di possibili interventi dello Stato per ridare vita alla Valtur, attraverso prestiti ponte e partecipazioni di capitale da parte di realtà statali o parastatali. Tali ipotetici interventi vengono giustificati attraverso motivazioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla conservazione di uno storico marchio. Il compito dei commissari di Valtur, nominati nella logica della legge Marzano, è sicuramente, innanzitutto, quello di verificare la possibilità di cedere l'azienda, in tutto o in parte, ad investitori privati, garantendone la continuità. I mesi trascorsi dovrebbero essere serviti, dunque, a verificare la concreta possibilità di trovare veri acquirenti interessati, anche perché la stagione estiva è alle porte. Se questo è avvenuto, bene e i migliori auguri di successo all'imprenditore che affronterà questa sfida. Qualora, però, i commissari non avessero trovato un vero acquirente, si astengano dall'inventare soluzioni nelle quali lo Stato, direttamente o indirettamente, si assume rischi d'impresa e si mette a fare l'operatore turistico. Lo ha già fatto in passato, con un enorme spreco di denaro pubblico e senza peraltro riuscirci, in occasione del tentativo di salvataggio di imprese quali la Cit

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  2. @Paolo Rubini

    Gli Stati Uniti sono sulla strada per superare il record delle entrate generate dai visitatori nel Paese. Il Department of Commerce ha annunciato che, durante il mese di ottobre, i visitatori internazionali hanno speso 13,1 miliardi di dollari in viaggi e in attività turistiche collaterali negli Usa. Si tratta di circa 1,6 miliardi di dollari in più rispetto allo stesso mese del 2010, una crescita del 13%. Le entrate legate al turismo sono aumentate in media di più di 1,5 miliardi di dollari al mese durante tutto il 2011, portando il Paese a un passo dal superamento del record raggiunto nel 2008, l'anno precedente alla crisi economica globale. L'Ufficio del Turismo statunitense prevede di sorpassare entro l'anno la cifra di 152 miliardi di dollari di entrate generate dall'industria del turismo.

    Prendi impacchetta e porta a casa!!!

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