lunedì 5 dicembre 2011

Punto per punto ecco cosa prevede la manovra Monti (in fondo a tutto c'è il turismo)


Il governo Monti ha partorito la manovra economica. L'obiettivo è aggiustare i conti, nel rispetto degli impegni presi con l'Europa, e stimolare la crescita per uscire, al più presto, dalla stagnazione. La ricetta del governo, presentata ieri dal presidente del Consiglio e dai ministri, prevede una correzione dei conti pari a circa 20 miliardi di euro netti, per il triennio 2012-2014.

Gli interventi  valgono complessivamente oltre 30 miliardi: previste misure di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. Tra le misure introdotte dodici miliardi di tagli alla spesa e circa 18 di nuove entrate. Il governo ha previsto anche la correzione dei saldi previsti dalla clausola di salvaguardia dalla manovra di agosto, pari complessivamente a 4 miliardi.
Vediamo ora, punto per punto, cosa prevede la manovra.

FISCO IRPEF INVARIATO Contrariamente a quanto anticipato dalla stampa il governo non ha introdotto alcun aumento dell’aliquota Irpef del 43%. Aumentata l’addizionale regionale Irpef per tutti dallo 0,9% all’1,23% per coprire le spese sanitarie.

RITORNA ICI SULLA PRIMA CASA, ESTIMI CATASTALI +60% Sulle prime case torna l’Ici (già prevista dal precedente governo come Imu tra qualche anno): l'imposta sarà dello 0,4%, prevista una detrazione sui primi 200 euro. Dalla seconda casa in poi l'imposta sarà dello 0,75-0,76%. Gli italiani pagheranno di più anche per la rivalutazione del 60% degli estimi catastali.

IRAP, SGRAVI PER CHI ASSUME Per favorire le imprese che intendono assumere è prevista la deducibilità integrale dell’Irap-lavoro. Le risorse impiegate per questa msura: 1,5 miliardi nel 2012, 2 miliardi nel 2013 e nel 2014. Previsti anche interventi a favore di donne e giovani per 1 miliardo all’anno fino al 2014.

AUMENTO IVA Dal 1° settembre 2012 scatterà un aumento del 2% dell'Iva (che passa quindi al 23%), ma solo se non ci saranno gli introiti previsti dal riordino delle agevolazioni fiscali.

TASSA LUSSO SU BARCHE, AUTO E AEREI Super bollo sulle auto di grossa cilindrata (superiori a 170 chilowatt), sulle barche oltre i 10 metri, su elicotteri e aerei privati in base al peso.

SCUDO FISCALE Una tantum dell’1,5% sui capitali rientrati in Italia con lo "scudo fiscale".

TRACCIABILITÀ A 1.000 EURO Divieto di usare denaro contante per pagamenti superiori ai 1.000 euro. Pagamenti telematici per le p.a e "fiscalità di vantaggio" per le imprese individuali e artigiane che consenta l’emersione dal nero.

BOLLO SU CONTI CORRENTI E DEPOSITI TITOLI Il bollo attualmente previsto per i conti correnti viene esteso ai conti sui titoli, alle polizze vita e ai fondi mobiliari.

PENSIONI, ETÀ MINIMA E ANZIANITÀ Per andare in pensione dal 2012 l’età minima sarà di 66 anni per gli uomini e di 62 per le donne. Dal 2018 anche le donne usciranno dal lavoro da 66 anni. Le pensioni di anzianità saranno possibili con 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne. Chi vorrà uscire prima potrà farlo ma dovrà pagare una penale. Abolita la "finestra mobile" e le quote di anzianità. Uomini e donne potranno lavorare fino a 70 anni con una fascia di uscita flessibile incentivata.

SISTEMA CONTRIBUTIVO PER TUTTI Dal 1° gennaio 2012 estensione a tutti del metodo contributivo per il calcolo delle pensioni. Una volta in pensione si riceverà quanto si è accumulato con i contributi versati anno dopo anno.

BLOCCO RIVALUTAZIONE Le pensioni non saranno più rivalutate rispetto all’inflazione, a eccezione di quelle al di sotto dei 960 euro mensili, che saranno indicizzate al 100% con i proventi derivanti dall’aliquota dell’1,5% sui capitali scudati.

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ E' previsto un contributo di solidarietà per le pensioni più ricche.

CONTRIBUTI AUTONOMI E AGRICOLTORI Saranno rideterminate le aliquote contributive per i commercianti e gli agricoltori.

IMPRESE, ARRIVA L’ACE Viene introdotto il meccanismo denominato Ace, "aiuto alla crescita economica": si tratta di un'agevolazione fiscale mirata alla raccolta di capitale a rischio, per favorire la patrimonializzazione delle imprese. Si interviene con 1 miliardo nel 2012, 1,5 nel 2013 e 3 nel 2014.

GARANZIA SU PASSIVITÀ BANCHE Il ministero dell’Economia può concedere la garanzia dello Stato sulle passività delle banche italiane con scadenza a tre mesi fino a cinque anni.

FONDO PMI Rifinanziato il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con l’obiettivo di mettere a disposizione delle Pmi garanzie per circa 20 miliardi di credito.

BONUS ENERGIA Resi duraturi tutti gli incentivi previsti in passato per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico estendendoli alle aeree colpite da calamità naturali.

TRASPORTI IN ARRIVO NUOVA AUTHORITY Sarà istituita un’apposita autorità che si occupi del settore.

TRASPORTO LOCALE Viene rifinanziato il trasferimento alle regioni per il trasporto pubblico locale.

TAGLI SPESA REGIONI ED ENTI LOCALI, TAGLI PER 5 MLD Regioni, province e comuni subiranno tagli complessivamente per 5 miliardi.

PROVINCE, CAMBIA ORGANIZZAZIONE Ridotto il numero dei membri dei consigli a un massimo 10 membri ed eliminate le giunte provinciali.

STRETTA SU AUTHORITY I membri delle authority sono ridotti da 50 a 28 componenti.

TAGLI COSTI POLITICA Vietati i doppi stipendi per ministri e sottosegretari. Monti rinuncia al suo compenso da presidente del Consiglio e ministro dell’Economia. Gratuità per gli incarichi di enti non previsti dalla Costituzione.

LIBERALIZZAZIONE FARMACI FASCIA C I farmaci inseriti nella fascia C potranno essere venduti anche nella parafarmacie. Apertura del numero di farmacie.

RINASCE L’ICE Torna l’Ice (Istituto nazionale commercio estero) abolito dal governo Berlusconi, e viene soppresso l'Enit.

Della più grande "str ... anezza" (ambito nautico) che hanno partorito nell'ambito del turismo (anche grazie alle scarse conoscenze del settore di Piero Gnudi, il nuovo "di 73 anni" ministro del turismo nazionale ) vi scrivo dopo, appena posso e quando m'è passato l'incavolamento.
Ma siamo pazzi?

Fonte

15 commenti:

  1. @Luciano...infatti. Sto cercando di metabolizzare, ma al momento c'ho solo un gran mal di testa da ..Monti

    RispondiElimina
  2. @Anna Sirolo

    Appena ho finito le lacrime scrivo ...

    :(

    RispondiElimina
  3. Il Paolo Zona non l'ha presa tanto tanto bene... (difficile dargli torto) ;-)

    RispondiElimina
  4. In effetti ... ma nei suoi panni aspetterei ancora un pò prima di emettere sentenze.

    Non credo che il Passera e lo Gnudi si disinteressino del turismo dopo che le banche di appartenenza hanno e stanno impegnando tutti quei capitali in questo settore.

    Paolo Zona sarà anche simpatico ma è un pò "fumino" ... credo.

    RispondiElimina
  5. Fa più il blogger che il presidente di una associazione.

    RispondiElimina
  6. C’era una volta....un Re, diranno i miei piccoli amici”. Così comincia Pinocchio, una delle favole più belle della storia.
    Nella storia del babà il Re c’è davvero, e non è un personaggio fiabesco: è nientedimeno che Stanislao Leszczinski, re di Polonia dal 1704 al 1735.
    Stanislao era diventato re a meno di trent’anni, grazie all’appoggio di Carlo XII di Svezia. Qualche anno dopo (era il 1735) Pietro il Grande, Zar di tutte le Russie, si dimostrò molto più grande del re svedese e di quello polacco: insieme ai suoi alleati, la Prussia e l’Austria, mosse loro guerra, e li sconfisse. Stanislao però non era uno qualunque. Era il suocero di Luigi XV di Francia, che aveva sposato sua figlia Maria. Per questo motivo, dopo averlo detronizzato, come contentino gli diedero il Ducato di Lorena. Lui non ne fu troppo contento, ma si adeguò.
    Privato del Regno di Polonia, e costretto in un quel piccolo regno privato, Stani si annoiava. Siccome c’aveva un sacco di tempo libero, si circondò di filosofi e scienziati, e si mise a studiare. Studia che ti studia, finì per mettere a punto un programma di collaborazione internazionale e di integrazione europea: la prima versione della UE, a memoria d’uomo.
    Sulla carta, il progetto era splendido, ma l’ex monarca sapeva di non avere alcuna possibilità di attuarlo: era senza corona, e quindi senza alcun peso.
    Questo stato di cose gli dava molta amarezza. Per combatterla, Stanislao aveva bisogno tutti i giorni di qualcosa di dolce. Accontentarlo,però, non era facile: i pasticcieri lorenesi dovevano lambiccarsi continuamente il cervello per preparargli qualcosa di nuovo.
    Ma di fantasia ne avevano pochina, e così due giorni su tre al povero ex sovrano veniva servito il “kugelhupf”, un dolce tipico di quel territorio, fatto di con farina finissima, burro, zucchero, uova e uva sultanina. All’impasto veniva aggiunto lievito di birra, fino ad ottenere una pasta soffice e spugnosa. Stanislao il kugelhupf non lo poteva soffrire. Non che fosse cattivo: ma era, come dire, un po’ fesso, privo di personalità. E poi era asciutto, ma così asciutto che si appiccicava al palato. E non gli piacque nemmeno quando fu bagnato con una salsa di vino Madera, zucchero e spezie.
    Spesso non l'assaggiava nemmeno.

    RispondiElimina
  7. Poi tornava ai suoi progetti per un mondo più giusto, senza vincitori né vinti (così quei maledetti che l’avevano sbattuto laggiù sarebbero stati serviti).
    Insomma, Stanislao Leszczinski viveva in una prigione: dorata, ma pur sempre una prigione. E’ comprensibile perciò che ogni tanto, per non pensare al passato, che gli faceva tristezza, e al futuro, che gli faceva paura, alzasse un po’ il gomito.
    Fedele ai suoi ideali di uguaglianza, beveva di tutto: a cominciare dai vini della Mosa e della Mosella, orgoglio della Lorena. Ma poichè da quelle parti gli inverni sono lunghi, freddi e nevosi, spesso gli ci voleva qualcosa di più forte. E lui l’aveva trovato: era il rhum, un’acquavite derivata dalla canna da zucchero, importata dalle Antille. Era buono, era tosto, e quindi era proprio quel che ci voleva.
    Un giorno Stanislao, che aveva già ingollato vari bicchierini di rhum, si accorse di avere una gran voglia di un buon dolce. Di qualcosa di veramente speciale. Perciò, quando il suo maggiordomo gli piazzò sotto il naso l’ennesima porzione di kugelhupf, l’allontanò rabbioso.Poi impadronitosi del piatto che il servitore teneva timoroso tra le mani, lo scagliò sulla tavola, lontano da sé.
    Il piatto terminò la sua corsa contro la bottiglia di rhum posata lì accanto, e la rovesciò. Prima che qualcuno potesse intervenire a risollevarla, il liquore aveva completamente inzuppato il kugelhupf.
    Sotto gli occhi ancora corrucciati di Stanislao ebbe luogo una straordinaria metamorfosi: la pasta lievitata dell’insipido dolce lorenese, per solito di colore giallastro, assunse rapidamente una tonalità calda, ambrata, e un profumo inebriante comincò a diffondersi intorno.
    Nella sala da pranzo c’era un silenzio che si sarebbe potuto tagliare col coltello. Invece Stanislao, sotto lo sguardo stupefatto della servitù, sollevò il cucchiaino d’oro (la mano gli tremava un po’), prelevò qualche frammento di questa Chimera: di quest’ibrido che si era materializzato sotto i suoi occhi, e lo portò alla bocca.
    Quel che provò lo sappiamo. Lo abbiamo provato tutti la prima volta che lo abbiamo assaggiato il babà. Perché nessuno può dimenticare il primo istante in cui si è trovato faccia a faccia con Lui (nessuno, tranne i napoletani: in genere, per loro questo momento arriva quando sono troppo piccoli per ricordarsene).
    Fu questa, una giornata memorabile per l’umanità.
    All’invenzione casuale del dolce inventato dal Re polacco tra le brume della Lorena: mancava il nome.Fu sempre Re Stanislao a dedicare questa sua creazione ad Alì Babà, protagonista del celebre racconto tratto da “ Le Mille e Una Notte”. Libro che il sovrano amava leggere e rileggere nel suo lungo soggiorno a Luneville .
    Il babà da Luneville arrivò presto a Parigi,alla pasticceria Sthorer. Qui in tanti lo conobbero e lo apprezzarono. A portarlo successivamente a Napoli,dove assunse la forma definitiva assai caratteristica (quella di un fungo) furono i “monsù”,chef che prestavano servizio presso le nobili famiglie napoletane.
    E da allora il babà elesse Napoli a proprio domicilio stabile. Un’ultima considerazione: nella cucina napoletana esiste più d’un dolce che – per il suo sapore – “po’ ghì annanz’o Rre”: può essere presentato al re. Ma il babà è l’unico dolce che dinanzi al Re non c’è andato: c’è nato.
    P.S.: I progetti utopistici di Re Stanislao si realizzarono in pieno: di fronte a una guantiera di babà tutte le controversie si appianano, e la Pace e la Concordia regnano sovrane.
    Un grande sapore ha sempre la meglio sui dissapori: grandi o piccoli che siano. www.baba.it

    RispondiElimina
  8. se so' magnate o babà
    e mangiamocelo pure noi

    RispondiElimina
  9. Aiuto, e che è questa storia del babà???

    Scusate ma non la capisco

    RispondiElimina
  10. @Vincenzo

    Dovrebbe essere un amico del web che fa pubblicità (intelligentemente indiretta) alla sua pizzeria che dovrebbe essere "Il Ristorante Pizzeria L'Infinito" di Castelletto Sopra Ticino in Lombardia.

    Marketing, caro amico, semplice marketing ... intelligente.

    RispondiElimina
  11. Anvedi.

    Però come hai fatto se ha scritto da anonimo?

    :-(

    RispondiElimina
  12. grazie Luciano, per il ristorante che ci segnali, fanno un buon babà?
    il copia in colla l'ho fatto dal sito che indico alla fine www.baba.it e poco ho a che fare con il marketing indiretto...ma magari, sai come m'abbufferei tutti i giorni alla faccia dello spread

    RispondiElimina
  13. @Anonimo (quasi)

    E poffarbacco, non avevo fatto caso all'IP del commento e credevo che fosse una fase di marketing indiretto (che però m'ha dato un'idea non da poco e da verificare). Infatti ho delle conoscenze in quella zona e proprio ... e credevo che fossero stati loro.

    Comunque il riferimento è azzecatissimo e te ne devo rendere atto.
    Per il babà mi associo e riassocio sempre alla facciassa dello spread.

    :)

    RispondiElimina

Visualizzazioni totali