sabato 11 febbraio 2012

Vabbuò, ià, l'Eugenio Magnani facciamolo riandare a New York

Quando l’ho visto vicino al 1° Ministro Mario Monti in quel di New York, devo ammettere che ci sono rimasto un po’ male, ed ho cominciato a pensare il peggio nei confronti di questo nuovo Governo.

Infatti ho subito pensato al come si può portare uno così per delle rilevanti riunioni con i personaggi più importanti del mondo?
Poi, dopo poche ricerche, la spiegazione … uff e menomale!

Parlo dell’Eugenio Magnani, quello che (promosso?) dalla Michela Brambilla da Direttore Generale dell’Enit a coordinatore della Struttura di Missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia e a favore del “preferito” di Lei, Paolo Rubini ... ora è ritornato all’Enit, e questa volta non come capo dell’ambaradan, ma “solamente” come un suo subalterno.

Infatti a seguito del provvedimento n. 1-2012 del 2 gennaio 2012, con decorrenza 2 gennaio 2012, Eugenio Magnani è stato “retrocesso” alla Direzione Area Manager di New York.
In poche parole quello che faceva prima di diventare DG dell’Enit eccetera eccetera.

Che comincino ad accorgersi di chi c’hanno intorno?

Però se vai a vedere sul sito governativo del ministero del turismo, lo vedi ancora la, bel bello a far sfoggio di se.
A dire il vero, a tutt'oggi (magari dopo questo post domani lo cambiano) appare ancora il nome del compianto Giorgio Medail che da circa un anno non è più con noi (18 marzo 2011), a dimostrazione, nel qual caso ce ne fosse ancora bisogno, di come lavorano da quelle parti.

Ma lasciamo perdere ch'è meglio e torniamo all'Eugenio e ...
beh, perlomeno avrà l’opportunità di affinare la lingua inglese, visto che dopo svariati anni in quel continente (USA), ed essere stato anche delegato dell’unita’ operativa per la Gran Bretagna e l’Irlanda, è riuscito a scrivere sulle locandine pubblicitarie e sul “carrozzone” che l’anno scorso ha girato tutta l’Europa per marketizzare l’Italia … “Magic Italy in Tour”.
Se poi volete sapere il come l'è andata sto bel giretto nelle capitali europee, qui c'è tutto, ma proprio tutto.

Per farla in breve, in quattro parole lui è riuscito a fare la bellezza di due errori.
La traduzione corretta è per l’appunto “Magical Italy on Tour” … e nessuno, dei pluri medagliati che girano quelle belle stanze del marketing internazionale, che se n’è accorto.

Inutile aggiungere le gran risate di coloro (all’estero) che notando l’ingrata traduzione, si sono fatti alla nostra bella facciassa.

Lui (Eugenio Magnani) negli Stati Uniti c’è stato un bel po’, poi a nominarlo fu l’allora commissario straordinario dell’ente, Amedeo Ottaviani, con queste parole: “Si tratta di una scelta di elevato profilo tecnico e professionale, poiché il dottor Magnani possiede l’esperienza e le competenze necessarie per gestire una fase di particolare impegno dovuto soprattutto all'attuazione dei programmi promozionali per il 2006 concertati con il governo, le regioni e le categorie produttive del settore”.

E quell'elevato profilo tecnico e professionale gli permise di ricamare (gancio o uncinetto?) le seguenti presenze provenienti dall’estero dal 2006 al 2009 ... poi venne il Paolo Rubini quasi alla fine di questo.


E a seguito dei non certo eccellenti risultati (ma neanche mediocri)  … e nonostante quell’ente disponesse di svariati soldoni (a differenza dei soldini d’oggi) da poter spandere e spargere a proprio piacimento … e al fatto che l’Enit era, anche internazionalmente, ritenuto come ricovero di trombati politici e ben poco facenti (ma neanche un poco).

Cosa di cui la stessa Brambilla (stranamente) ebbe modo d’accorgersi dichiarandolo “un carrozzone”.
E forse a dimostrazione di questo e di come la va nel BelPaese, al “buon” Magnani venne incrementato tutto d’un botto il già lauto stipendio (+ 70%) portandolo a 190.000 euro.
Poi, giusto per fare 30 e già che ci siamo anche 31, gli venne dato un bell’ambito premio, il Segundin d’Argento in quel di Ventimiglia.

Vabbuò, ià, l'Eugenio Magnani facciamolo riandare a New York!

12 commenti:

  1. Luciano potresti presentarti tu per........



    E' Paolo Rubini ad avere attualmente l'interim della direzione di Enit Francoforte. L'ex direttore, Marco Montini, è tornato nella sede centrale di Roma dell'Agenzia e non è stato sostituito, per ora, da un altro funzionario in loco. In attesa che arrivi o meno una nuova nomina, non è ancora dato sapere quanto durerà l'interim del direttore generale Rubini, che ha assunto anche quello della sede di Tokyo. Sotto la gestione di Francoforte si trova attualmente anche l'Olanda, mentre rimane operativa la sede di Bruxelles.

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  2. @Luciano Ardoino

    I miei migliori complimenti per la citazione che Le ha fatto Massimiliano Lussana, il direttore del Giornale (sez. Genova).
    Cosa di cui mi associo e confermo.

    Un cordiale saluto e a presto.

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  3. E vabbé... però così si capisce subito che in ENIT te li vuoi proprio fare tutti amici, eh.
    Comunque chissà se prima della partenza per NY sarà stata fatta una relazioncina sulla magica gitarella europea*.
    Mica per niente, ma ci sarebbe ancora aperta quell'interrogazioncina che aspetterebbe una risposta dal 7 di novembre del 2011. ;-)

    * (non so, ma nel cantare Modugno - "Volare" - e Battisti - “Eppur mi son scordato di te” direi che ci fu come una sorta di premonizione...)

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  4. @frap

    Anche tu non scherzi però!

    ;-)

    In merito a quell'interrogazione, non è che decade se quel governo non c'è più?

    :)

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  5. @Anonimo

    Allora mi odi!

    Se intendi Bruxelles, ma mi ci vedi sotto la direzione di Paolo Rubini?
    Oppure la prossima di P.L. Celli?

    Sai quante vendette!!!

    :)

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  6. Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori!

    Quindi cambiamo i turisti e non i capi dell'ente del turismo.

    :-X

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  7. E già non ci avevo mai pensato.
    Cambiamo i turisti e non c'è più il problema.

    :-D

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  8. L'ex Commissario ricorre contro la mancata riconferma al vertice

    L'appello al Tar rimette indirettamente in discussione la designazione alla presidenza dell'ente di Pier Luigi Celli

    Il ministro Piero Gnudi ha tirato dritto. Via Matteo Marzotto e dentro Pier Luigi Celli. Una scelta dettata dalla volontà di ridare smalto all'Enit dopo un lungo commissariamento e una gestione contrassegnata dai pasticci dell'ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.

    Motivo per cui serviva discontinuità. Ecco quindi la scelta del Consiglio dei ministri di procedere con la nomina di Celli a presidente dell'Enit, l'Agenzia nazionale per il turismo. Una nomina che richieder à qualche settimana di tempo e il passaggio in commissione nelle due aule del Parlamento. Tutto bene se non fosse per un dettaglio: lo scorso 13 gennaio tramite raccomandata è arrivata all'Enit la copia del ricorso al Tar di Marzotto. L'ex presidente della maison Valentino rivendica di essere ancora commissario dell'Agenzia malgrado la decisione assunta da Gnudi. E in questa veste si è rivolto ai giudici amministrativi contestando la legittimità delle decisioni prese sia dal capo del dipartimento della Presidenza del Consiglio (il ministero del Turismo non esiste pi ù e dipende da Palazzo Chigi) sia dal consiglio di amministrazione dell'Enit. Il ricorso verte sull'approvazione del bilancio preventivo, ma in realtà se il Tar dovesse dare ragione a Marzotto la nomina di Celli potrebbe complicarsi parecchio o, addirittura, incartarsi.

    Lo scontro discende dalle sportellate volate tra Marzotto e il capo dipartimento Caterina Cittadino nelle settimane precedenti il Natale. Il 7 dicembre scorso Marzotto, in qualità di commissario, decide di approvare il bilancio preventivo 2012 e lo trasmette al dipartimento. Apparentemente dovrebbe essere un passaggio di routine, ma cinque giorni dopo la Cittadino non sottoscrive il bilancio. Il motivo è semplice: ritiene Marzotto decaduto dalla carica visto che fin da luglio è stato nominato (ma non insediato) il nuovo consiglio di amministrazione per uscire dalla lunga fase commissariale. Nella casella del cda a mancare è solo il nome del presidente, che nella logica della gestione Brambilla deve essere lo stesso Marzotto una volta dismessa la veste da commissario. Ma nella logica del neo ministro Gnudi l'equazione commissario uguale presidente viene meno. Tutto si gioca, infatti, sull'interpretazione del decreto di nomina di Marzotto del 2008.

    Secondo il dipartimento e il ministro Gnudi l'incarico dura fino alla nomina del nuovo cda. Per l'erede della dinastia di Valdagno vale, invece, quello che ha pi ù volte ribadito l'avvocatura dello Stato a cui si è rivolto per un parere: il commissario resta tale fino all'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione e, dettaglio sostanziale, a convocarlo deve essere il commissario stesso. In pratica il nuovo cda (ne fanno parte Flavia Coccia, Bernabò Bocca, Mauro Di Dalmazio e Maurizio Melucci) sarebbe, in base al ricorso presentato al Tar, una sorta di vertice abusivo visto che a convocarlo è stato il vicepresidente Di Dalmazio e non Marzotto. E stesso discorso vale per le delibere adottate nei board di dicembre e gennaio. L'obiettivo è, insomma, provare a rovesciare il banco e annullare tutto senza mai chiamare in causa n è Gnudi né Celli. Il passaggio chiave del ricorso depositato dall'avvocato Ennio Magrì contro l'Enit e la Presidenza del Consiglio sta nella richiesta di annullamento «di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguenziale» a quelli del dipartimento e del consiglio dell'Enit. A buon intenditor poche parole.

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  9. Siamo spacciati , finiti , fusi ........ Basta vedere lo stand ENIT all'EIBTM 2013 di Barcellona . Dopo anni e anni di "mungiture" non rimarrà più nulla . Ma non si poteva "mangiare" ed essere "semplicemente sazi" invece di scoppiare e magari avere anche il "cagotto" ????

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  10. @Anonimo

    Purtroppo non c'ero a Barcellona ma è possibile avere qualche informazione di più?

    Grazie!

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